Prelievi Di Legno In Francia: I Nuovi Numeri Che Cambiano Le Carte In Tavola
Tra l'ascesa della bioeconomia, la pressione climatica e l'impennata dei prezzi del legno, i nuovi dati dell'Osservatorio delle Foreste Francesi arrivano al momento giusto: rivelano, finalmente, chi taglia cosa, dove e perché.
Perché questa pubblicazione sta facendo così tanto rumore?
Dicembre 2025: l'Osservatorio delle Foreste Francesi pubblica uno studio dettagliato sui prelievi e il raccolto di legno nell'Esagono. L'annuncio è accompagnato da un webinar, fissato per il 22 gennaio 2026 alle 14:00, che promette di decifrare i numeri, con il supporto delle metodologie. Un tempismo perfetto: mentre il settore del legno vale più di 60 miliardi di euro di fatturato annuale, la necessità di trasparenza non è mai stata così forte.
Prelievo vs raccolta: due termometri, una stessa foresta
Una sfumatura che cambia tutto: il prelievo è valutato dall'Inventario Forestale Nazionale (IFN) tramite delle parcelle permanenti sparse in tutto il paese. Il raccolto, invece, deriva da indagini economiche (EXFSRI, segherie, operatori) e riflette il legno effettivamente estratto dalla foresta.
Due approcci indipendenti, quindi complementari: uno misura ciò che si taglia, l'altro ciò che arriva sul mercato.
Un settore che pesa molto, davvero molto.
Con quasi 440.000 posti di lavoro diretti e indiretti, il settore forestale-legno rappresenta l'1,7% del PIL francese. Secondo gli ultimi dati INSEE, il consumo apparente di legname da costruzione e legno industriale sfiora i 50 milioni di m3 all'anno, spinto dalla costruzione in legno (+12% in cinque anni) e dalla domanda di pallet (+9%).
Tra il 3 e il 4 percento delle foreste francesi viene tagliato ogni anno.
L'IFN stima che tra il 2020 e il 2024, dal 3% al 4% della superficie forestale, ovvero circa 700.000 ha, è stata soggetta a taglio. In altre parole, su un complesso di 25 milioni di ettari, ciò rappresenta l'equivalente di un dipartimento come l'Isère... ogni anno. Le regioni Grand Est e Nouvelle-Aquitaine sono in testa, sostenute da vaste foreste private e una consolidata tradizione di segheria.
Quali essenze sono le più ambite?
- Abete rosso & abete: 27% dei volumi, nonostante i danni del bostrico che accelerano i tagli sanitari.
- Douglas: +18% in cinque anni, molto richiesto nel settore edile.
- Rovere: 14% dei prelievi, ma un valore aggiunto record all'esportazione (botti, parquet di alta gamma).
- Faggio, pioppo, latifoglie varie: il resto dell'assortimento, spesso destinato alla pasta di carta o al legno-energia.
Incendi boschivi 2025: un bilancio a metà tono
L'estate 2025 ha visto 21.000 ettari andare in fumo secondo EFFIS, un calo del 35% rispetto al 2022 ma ancora il doppio della media 2006-2016.
Il Sud-Ovest rimane l'epicentro (47% delle superfici bruciate), seguito sorprendentemente dalla valle del Rodano dove la siccità primaverile ha disseccato il sottobosco.
Una pressione climatica che cambia le regole del gioco
Tempeste più frequenti, siccità ricorrenti, proliferazione di insetti xilofagi... I volumi di tagli sanitari sono raddoppiati in dieci anni. Nel 2024, un abete rosso su tre è stato abbattuto a causa del deperimento. Il settore deve quindi destreggiarsi tra redditività immediata e rimboschimento che anticipi +2 °C entro il 2050.
Gestione sostenibile: dove siamo?
Ottima notizia: il 97% delle foreste pubbliche francesi è certificato PEFC o FSC. Nel settore privato (che copre il 75% della superficie nazionale), la certificazione raggiunge ancora solo il 39%. L'obiettivo dichiarato dal ministero dell'Agricoltura è quello di raggiungere il 50% entro il 2030 grazie a incentivi fiscali e allo sviluppo dei piani di gestione semplificati.
Il 22 gennaio 2026: segnate sul calendario.
Il club Bioeconomia organizzerà un webinar gratuito per mettere in prospettiva questi numeri, dettagliare la metodologia dell'IFN e dare voce ai segatori, alle ONG e ai decisori pubblici. Registrazione online sul sito dell'Osservatorio, attenzione, i posti virtuali sono limitati.
Cosa può fare il grande pubblico?
- Privilegiare il legno francese, certificato PEFC o FSC, nei vostri acquisti di mobili o parquet.
- Sostenere le iniziative di riforestazione partecipativa (es.: "Piantiamo 1 milione di alberi").
- Limitare l'uso del barbecue durante i periodi di canicola: l'11% degli incendi ha origine festiva.
Nota Bene
• Taglio: volume di alberi abbattuti, inclusi quelli rimasti nella foresta (chiome, residui).
• Raccolta: volume effettivamente estratto e dichiarato dagli operatori.
• Taglio sanitario: abbattimento per ragioni sanitarie (insetti, funghi, tempesta).


